Ognuno
ha una personalità “esterna”, costruita col tempo per vivere in
mezzo agli altri nel modo migliore. Così, a volte, potrebbe anche
capitare di far nostre caratteristiche che non lo sarebbero, ma che sono
comode per sopravvivere.
Vivendo
abitualmente, giorno dopo giorno, in questo modo, si può anche
rischiare di non ricordarsi più come si è, e di perdersi. Ma arrivano
momenti in cui, per solitudine o necessità, ritornano allo scoperto
aspetti del nostro essere sepolti sotto cumuli di comportamenti
stereotipati, più o meno reali e sinceri.
Ho
immaginato spesso di parlare con questa mia entità più segreta, di
averla davanti e guardarla negli occhi: chissà se la riconoscerei? Ci
sarebbe anche un po’ di timore a far questo, come se fossi io
responsabile di una qualche sua pena e della sua prigionia.
Per
liberarla occorrerebbe sconvolgere per un po’ la mia vita, accettare
di sembrare una pazza per il cambiamento repentino, agli occhi degli
altri, dei miei comportamenti. In fondo ho sempre fatto vedere solo
certi lati di me...