"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 1, 3 dicembre 2002

  diari di lettura


 

 

 

"Istinto e contemplazione"

 

di Marta Occhini 

  

...ho ancora due parole dentro su ‘Secret sharer’. Ognuno lo legge un po’ per ritrovare cose sue no?  A me viene così: noi desideriamo l’affetto per sfuggire al senso di solitudine, per essere, come si dice, ‘compresi’ (shared?). E’ una questione di simpatia e non solo di benevolenza; la persona il cui affetto è soddisfacente per noi, non ci deve soltanto voler bene, ma ‘dovrebbe’ sapere in che cosa consiste la nostra felicità e la nostra verità. Cosa c’entra con il ‘secret sharer’? A me pare c’entri perché il capitano e il ‘forestiero’ s’intendono. C’è una verità, un’intuizione in profondo che non è facilmente palpabile e che rifugge tante classificazioni. Si nutre anche di reticenze non ipocrite e di silenzi. Il capitano, però, annusa il bene dell’altro e si libera dei fardelli del giudizio. Il suo non giudizio viene da un lungo cammino umano onesto. Capisce (he shares) la terribile situazione in cui l’amico misterioso si è venuto a trovare e, se non lo assolve, nemmeno lo condanna. Non segue i soliti poveri canoni sclerotici che ci diamo. E’ anche l’istinto che tiene parte importante nella loro intesa perché l’istinto ha i suoi diritti.

Del resto dovremmo trovarci nella stessa terribile situazione del ‘Vecchio Marinaio’ per provare contemplazione per ‘the slimy creatures in the sea’.

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