"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 2,  gennaio 2003

  diari di lettura


 

 

 

Il treno e i tarocchi

 

di Cenerentola del treno 

  

Sono ancora a metà, ma già irritata. Quando ho cominciato a leggerlo ero in un treno gelido: gli occhi mi sbucavano appena dalla sciarpa e sfogliavo le pagine tenendo ancora i guanti. Eppure non credo che sia stata quell’oretta di frigorifero a condizionarmi. Già la frase “Vi sono quattro differenti amori” mi innervosiva… Anche perché, ispirata dalla bellissima anticipazione che c’era sul numero uno del “compagno segreto” - la mitica “cristallizzazione”! - mi aspettavo stupidamente moltissimo. 

Non so se lo finirò, o se, come consiglia il vostro “Novellino”, inizierò a usarlo come un mazzo di tarocchi aprendolo a caso e leggendo una mezza paginetta lì dove cade l’occhio … bel consiglio per una pigra come me! Ho visto che, per ora, per me funziona già meglio così.

Di una frase però sarò sempre debitrice a Stendhal, anche questa nella prima pagina: lì dove dice che “mentre l’amore-passione ci travolge contro tutti i nostri interessi, l’amore-capriccio sa sempre adeguarvisi”.

Questa cosa del rapporto tra l’amore e i propri interessi sarà per me una buona luce. Mi dà in poche parole una buona spada per tagliare le foreste di fronzoli di tanti discorsoni del cavolo che mi sono sentita fare da maschietti molto bravi a fare i piazzisti di se stessi, a farmi capire quanto sarei stata “stupida” a non concedermi alla loro stratosferica intelligenza e al loro sublime buongusto, ma senza che d’un millimetro si spostassero mai dai loro immarcescibili “interessi”… 

 

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