«Non si può assassinare un bel
niente. Tutti i Bruti son bruti minerali in quell’attimo, che non è
commendevole, non è esecrabile; perché non è. Dunque questi non è
son l’accaduto. Infinito futuro trapassato; mai presente. Non si dà
un delinquente. Delinquere è mancare. Delitto è il vuoto del
progetto-crimine; la realtà del progetto è la sua vertigine,
finalmente impensabile e vuota. Vezzeggiare un progetto è
dissuadersene, svogliarlo. Si può azzardare un gesto, non mai
compierlo. Ogni azione, per quanto comprensibile, è impensabile, e
la Storia è un’ipotesi dell’antefatto, o il dizionario del mai
accaduto. Resta il “misfatto”, di che va fiero ogni storicismo: il
misconoscimento d’ogni fatto, consegnato dal vuoto all’eresia della
storia irreale dell’essere.»
(Carmelo Bene,
Lorenzaccio, in Opere, Milano 1995)
La voce: lettura di Giulio
Morgan