Poetry
makes nothing happen
(W.
H. AUDEN, cit. in Fuga da Bisanzio)
A
certi uomini la tigna dell'oblio
il
senno corrompe
(I.
BRODSKIJ, Farfalla)
Forse
soprattutto negli ultimi saggi di Brodskij c'è un'oscillazione -ma
guarda un po' - tra il Nulla e il Senso.
Anche
Fondamenta degli
incurabili può
essere letto come un viaggio nell'accettazione - nebbia, acqua, specchi,
calli - della propria provvisaria insensatezza leggerissima. E questo
stoicamente, senza lacrime se non per la bellezza. Su questo lato, vedi
tutte le pagine di Brodskij sulla solitudine, sul poeta strumento
anonimo del linguaggio, sulla forza del male, sull'amore che non
richiede di essere corrisposto.
Dall'altra,
ogni tanto può sembrare il Robin Williams dell'Attimo
fuggente! - Quando si dichiara
per la poesia taumaturga e vaccinatrice, cornucopia di civiltà e di “democrazia
illuminata”
(Dolore e ragione), la sola
luce capace di insegnare a discernere demiurghi da demagoghi (Fuga
da Bisanzio). Interessante che, mentre nel Canto
del Pendolo critica Tolstoj come scrittore caduto nelle
trappole enfatiche del Significato, in Profilo
di Clio scriva che è “la
ricerca del significato a costituire molto spesso il succo”
della carriera di uno scrittore.
Ecco
un punto dove i due estremi del pendolo provano a coesistere:
“Se
mai un poeta ha un obbligo verso la società, è quello di scrivere
bene. Essendo in minoranza, non ha altra scelta. Venendo meno a questo
dovere, scivola nell’oblio. La società, d’altra parte, non ha
alcun obbligo verso il poeta. La società, maggioranza per
definizione, presume di avere altre opzioni che non leggere versi, per
quanto ben scritti. Ma se trascura di leggere versi rischia di
scivolare a quel livello di eloquio al quale una società diventa
facile preda di un demagogo o di un tiranno. Questo è, per la società,
l’equivalente dell’oblio: un tiranno, naturalmente, può tentare
di salvare i propri sudditi da questo pericolo con qualche
spettacolare bagno di sangue.” (Fuga
da Bisanzio).
Ma
davvero “se
scegliessimo i nostri governanti sulla base della loro esperienza di
lettori, e non sulla base dei loro programmi politici, ci sarebbe meno
sofferenza sulla terra” (Profilo
di Clio)? Come dire che il bibliofilo Dell'Utri sarebbe
un primo ministro migliore di Berlusconi? - Ma, a parte
queste stupidaggini... e il verso dell'amato Auden
che abbiamo messo lassù, all'inizio?