“Più si legge poesia, meno si tollera ogni sorta di verbosità… Il
bello stile in prosa è sempre ostaggio della precisione, rapidità e
intensità laconica del dettato poetico. Figlia dell’epitaffio e
dell’epigramma,
concepiti, sembra,
come scorciatoie per ogni soggetto immaginabile, la poesia
rappresenta la grande disciplina della prosa. Le insegna non solo il
valore di ogni parola ma anche gli schemi mentali mercuriali della
specie, le alternative alla composizione lineare, il trucco di omettere
l’ovvio, l’insistenza sul dettaglio, la tecnica dell’anticlimax.
Soprattutto, la poesia sviluppa nella prosa quell’appetito per la
metafisica che distingue un’opera d’arte dalle semplici belles
lettres. Occorre ammettere, però, che su questo punto particolare
la prosa si è dimostrata un’allieva alquanto pigra.”
(Profilo
di Clio)