"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4, aprile 2003 |
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Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte e W. A. Mozart
9. Concertato dialogante
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LEPORELLO: DON GIOVANNI:
(Ballano.)
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DONNA ELVIRA (a
Donn'Anna): (ad
Ottavio): (a
Donn'Anna):
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E’ l’inizio della scena 22 con cui finisce strepitosissimamente il primo atto. Come si vede, nessuna “Aria”, ma tutt’un parlarsi, ora all'uno ora all'altro, ora a tutti: ora da soli, ora in due, ora in coro: è la grande novità, e si chiama “concertato dialogante”: “Nell’ultimo terzo del secolo, all’incirca, si sviluppa in seno all’opera comica questo tipo di libretto fittamente dialogato, tipo che non si può, come i due precedenti, mettere sotto l’insegna di un solo nome, e viene perciò ascritto, di solito, a Lorenzo Da Ponte, il quale ebbe la fortuna di incontrare sul suo cammino un Mozart. Ma forse il vero iniziatore di questo nuovo tipo, più dinamico e vivace di librettistica, fu l’abate Casti, verso il quale non ha limiti la maldicenza del Da Ponte nelle sue Memorie; i suoi libretti furono musicati specialmente dal Paisiello (come quello, eccellente, di Re Teodoro), ma non ebbero la fortuna di dar luogo a capolavori musicali paragonabili al Don Giovanni o alle Nozze di Figaro.” (M. MILA, Lettura delle “Nozze di Figaro”, Einaudi)
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