Bulgakov
“In
Memorie di un giovane medico il
dottore che compie brillantemente la sua normale missione professionale
sembra a tratti onnipotente – ma solo nella sua lotta per salvare
vite umane. E’ parte di una solida struttura sociale in cui ha
precisi doveri che riconosce e accetta: curare e istruire
l’ignorante massa contadina; nell’ambiente in cui lavora trova
persone – poche, in verità – disposte a istruirsi, capaci di
farlo (si veda il racconto L’esantema
stellato).
Ne
La guardia bianca il
medico, anche qui protagonista, trovandosi al centro infuocato di un
cataclisma storico non può esercitare il proprio ruolo professionale.
Costretto ad assistere a omicidi, non può in alcun modo fermarli o
prevenirli, e deve egli stesso far fuoco contro il suo persecutore.
Alla fine lo ritroviamo nelle vesti di malato, paziente:
dapprima, ferito, viene salvato da una donna sconosciuta, poi, sul
punto di morire a causa del tifo, viene nuovamente salvato da una
donna – dalle fervide preghiere della sorella. (Così nasce in
Bulgakov un nuovo personaggio-invariante, quello della donna-salvatrice.
Oltre che ne La guardia bianca,
il lettore lo incontrerà nel racconto L’incursione,
ne Il Maestro e Margherita
ecc.). Ne Le straordinarie avventure di un
dottore e in Morfina
troviamo una nuova variante del medico: il dottore che scrive,
che tiene un diario.” 19-20°
(Intr.
di Marietta Čukadoka a M. BULGAKOV, Romanzi
e racconti, Mondadori)