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giugno 1888: Čechov
scrive allo
scrittore Sceglov che aveva
criticato il finale di Fuochi:
“Non
è compito dello psicologo capire quello che non capisce. Oltre
tutto, non è compito dello psicologo far finta di capire quel che
nessuno capisce. Noi non faremo i ciarlatani e diremo francamente
che a questo mondo non si capisce niente. Sanno tutto e capiscono
tutto solo gli sciocchi e i ciarlatani... Coloro
che scrivono, e gli artisti in particolare, dovrebbero ormai
riconoscere che a questo mondo non si capisce nulla, come a suo
tempo riconobbero Socrate e Voltaire.”