“Poe mi piace perché è un
grande cialtrone,
un illusionista, un arbitrario, un
furbo,
un mestierante. Ed è tutte queste
cose con
l’esattezza che deve avere un
acrobata.”
(G. MANGANELLI, La
penombra mentale)
Con
accuratezza secolare, la Medicina semplifica il ginepraio
dell’Essere sistemandone i reperti possibili in scomparti
asettici ed acconci: tassonomie, etiche, sapienze, procedure...
tutt’un lavorio per approdare nel gran mare della tranquillità
e dell’efficacia - come scriveva Heidegger
- “non pensante” della scienza pura.
Edgar
Allan Poe rigetta tutto l’Ordine nel calderone del Caos
da cui era appena emerso: ne riaffiorerà, Venere sarcastica da un
mare innavigabile, il bene dell’angoscia.
Con
Poe ogni sapienza torna a ridursi a superstizione, e lo stesso
dubbio di Amleto,
già cavilloso di suo tra essere e
non-essere, vede le alternative sfumarsi l’una nell’altra
indefinitamente...
Il
tutto con sicumere da Dulcamara: millantando scientificità
impossibili, sulla base di esperimenti accurati ma paradossali, di
bibliografie fantastiche come i libri di Leonardo: una Wanna
Marchi irresistibile!...
*°*
La sepoltura
prematura elenca casi
sempre più mirabili di morti apparenti, di morbi che provocano
solo “temporanee soste del misterioso ordigno” del corpo,
stati comatosi che però la medicina sciaguratamente scambia
sempre per decessi..
Anche
l’ipnosi - il “mesmerismo”! - interessa per la capacità di
condurre a uno stato di catalessi estrema: a “una condizione
anomala, i cui fenomeni assai assomigliano a quelli propri della morte”
(Rivelazione
mesmerica).
S’interroga
ossessivamente il solo vero enigma: “Sfuggenti e vaghi sono i
confini che dividono la Vita dalla Morte:chi può dire dove
l’una termina e principi l’altra?” (La
sepoltura prematura).
Su
Dio e sulla morte, sempre nella Rivelazione
mesmerica, la cavia rivela verità
sorprendentemente analoghe a quelle che si leggeranno nelle Memorie
del giudice Daniel Paul Schreber (Memorie
di un malato di nervi), il più famoso resoconto dall’interno
di una psicosi paranoica, caso indagato giustamente senza fine:
Freud, Jung, Canetti, Lacan...
Un
salto mortale ancora più clamoroso dei precedenti lo troviamo
nella Testimonianza
sul caso del signor Valdemar, dove, per ben sette
mesi, si tiene in stato ipnotico un malato di tisi che nel
frattempo è davvero morto.
Variante
antitetica di Valdemar è il grottesco della Chiacchierata con la mummia, dove a un pickwickiano gruppo di scienziati capita la ventura di poter
risvegliare con una “pila voltaica” una mummia egizia di
tre-quattromila anni.
Secondo
confine che viene del tutto sfatto - tanto più se si parla di
malattie mentali! - è quello tra medico e malato: vedi,
celeberrimo, Il
sistema del dottor Catrame e del professor Piuma,
storia di una visita sempre più stupefatta a “una certa Maison
de Santé, o manicomio privato” nella Francia del Sud. - Qui i
pazienti, grazie alla pazzia del vecchio direttore, hanno
soppiantato i dottori. Sono folli di allucinata sagacia, capaci di
apoftegmi fulminanti: “Quando un pazzo appare perfettamente sano
di mente, è il momento di mettergli la camicia di forza.”