"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 9, dicembre 2004                                        


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. 

Proviamo a segnalarne qualcuna

 

Cechov, Céline, Bulgakof, Benn: I medicamenta del dottor Scrittura 

 


 

6. Edgar Allan Poe

 

 


 

“Poe mi piace perché è un grande cialtrone, 

un illusionista, un arbitrario, un furbo,

un mestierante. Ed è tutte queste cose con 

l’esattezza che deve avere un acrobata.”

(G. MANGANELLI, La penombra mentale)

 

Con accuratezza secolare, la Medicina semplifica il ginepraio dell’Essere sistemandone i reperti possibili in scomparti asettici ed acconci: tassonomie, etiche, sapienze, procedure... tutt’un lavorio per approdare nel gran mare della tranquillità e dell’efficacia - come scriveva Heidegger - “non pensante” della scienza pura.

 

Edgar Allan Poe rigetta tutto l’Ordine nel calderone del Caos da cui era appena emerso: ne riaffiorerà, Venere sarcastica da un mare innavigabile, il bene dell’angoscia.

Con Poe ogni sapienza torna a ridursi a superstizione, e lo stesso dubbio di Amletogià cavilloso di suo tra essere e non-essere, vede le alternative sfumarsi l’una nell’altra indefinitamente...

 

Il tutto con sicumere da Dulcamara: millantando scientificità impossibili, sulla base di esperimenti accurati ma paradossali, di bibliografie fantastiche come i libri di Leonardo: una Wanna Marchi irresistibile!...

 

*°*

 

La sepoltura prematura elenca casi sempre più mirabili di morti apparenti, di morbi che provocano solo “temporanee soste del misterioso ordigno” del corpo, stati comatosi che però la medicina sciaguratamente scambia sempre per decessi..

Anche l’ipnosi - il “mesmerismo”! - interessa per la capacità di condurre a uno stato di catalessi estrema: a “una condizione anomala, i cui fenomeni assai assomigliano a quelli propri della morte(Rivelazione mesmerica).

 

S’interroga ossessivamente il solo vero enigma: “Sfuggenti e vaghi sono i confini che dividono la Vita dalla Morte:chi può dire dove l’una termina e principi l’altra?” (La sepoltura prematura).

 

Su Dio e sulla morte, sempre nella Rivelazione mesmerica, la cavia rivela verità sorprendentemente analoghe a quelle che si leggeranno nelle Memorie del giudice Daniel Paul Schreber (Memorie di un malato di nervi), il più famoso resoconto dall’interno di una psicosi paranoica, caso indagato giustamente senza fine: Freud, Jung, Canetti, Lacan...  

 

Un salto mortale ancora più clamoroso dei precedenti lo troviamo nella Testimonianza sul caso del signor Valdemar, dove, per ben sette mesi, si tiene in stato ipnotico un malato di tisi che nel frattempo è davvero morto.

 

Variante antitetica di Valdemar è il grottesco della Chiacchierata con la mummia, dove a un pickwickiano gruppo di scienziati capita la ventura di poter risvegliare con una “pila voltaica” una mummia egizia di tre-quattromila anni.

 

Secondo confine che viene del tutto sfatto - tanto più se si parla di malattie mentali! - è quello tra medico e malato: vedi, celeberrimo, Il sistema del dottor Catrame e del professor Piuma, storia di una visita sempre più stupefatta a “una certa Maison de Santé, o manicomio privato” nella Francia del Sud. - Qui i pazienti, grazie alla pazzia del vecchio direttore, hanno soppiantato i dottori. Sono folli di allucinata sagacia, capaci di apoftegmi fulminanti: “Quando un pazzo appare perfettamente sano di mente, è il momento di mettergli la camicia di forza.”

 


 

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