"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 9 dicembre 2004

 


Cechov, Céline, Bulgakof, Benn: I medicamenta del dottor Scrittura

 

13. Sui polsini

 

 

 

 


 

Bulgakov

“Tra gli intellettuali moscoviti è uno dei pochissimi che non si è mai aspettato nulla di buono da qualsivoglia rivoluzione, e dunque non è stato minimamente sfiorato dalla delusione. Fin dai primi giorni della sua esistenza moscovita ha cominciato a sottolineare il suo conservatorismo anche nell’aspetto esteriore (il collettino inamidato, un monocolo assurdo e fuori luogo nelle redazioni dei giornali o alle letture pubbliche degli anni Venti), nell’autoritratto che le sue opere vanno man mano tratteggiando. Ha intitolato Appunti sui polsini una delle sue prime prose, quando i nuovi padroni della vita russa non sanno più cosa siano polsini e gemelli, e con ogni possibile mezzo legale ha affermato e continua ad affermare in modo dimostrativo il suo legame con la Russia prerivoluzionaria.” (M. Čukadoka, “Introduzione” a M. BULGAKOV, Romanzi e racconti)


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