“La
rondinella vigile,
alle
finestre intorno
cantando al novo giorno,
il
cor non mi ferì”
(Il
risorgimento, 45-8)
“Nella sua
forma più alta, cioè in quanto lirica, la poesia è inseparabile
dalla musica. Leopardi chiama «canti» le proprie poesie. L’ Elogio degli uccelli, «creature vocali e musiche», è elogio della
musica, suprema «significazione di allegria». Le musiche degli
uccelli danno «conforto» e «diletto» non tanto per la «soavità
de’ suoni», la loro «varietà» e «convenienza scambievole», ma
per queste qualità sono, appunto, «significazione di allegrezza»,
«continue testimonianze, ancorché false, della felicità delle
cose». L’arditezza del volo degli uccelli è l’arditezza del loro
linguaggio”
(E.
SEVERINO, Cosa arcana e stupenda).