"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 8, luglio 2004                                          


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. 

Proviamo a segnalarne qualcuna

 

L'Elogio degli uccelli di Giacomo Leopardi 

 


 

 

8. Sylvia Plath

 

 

 


 

Eutanasia di un uccellino

 

Nei Diari della Plath sta tutto il  dolore , tanto che a leggerli, in lingua,  persino arricchiti dalla  foreword di Ted Hughes,  sembra sempre di violare un confine, di mettere maldestramente le mani in un nido di pensieri implumi.  

Alle pagine 247-248  Sylvia  cade anch’essa dal nido e racconta di un uccellino, di come lei e Ted si liberarono di  un uccellino ferito. …Suffering is tyrannous… I could not look and cried and cried…

L’avevano trovato vicino al un albero del parco, ferito ad una zampetta. Per una settimana lo curarono finché il lamento sempre più flebile e l’impotenza di fronte al coraggio e alla dolcezza dell’uccello condusse Ted  a togliergli la vita con il gas. Premonizione fin troppo sinistra. 

 

Ecco come la Plath descrive la compostezza della morte dopo la breve lotta della creatura avvinghiata alla vita : … Cinque minuti dopo Ted me lo portò,  composto, perfetto e bello nella morte. Camminammo nell’oscurità blu del parco di notte, sollevammo una delle pietre druide, scavammo una piccola buca nel cratere del sasso, seppellimmo l’uccellino e rimettemmo la pietra. Lasciammo felci e una lucciola verde sulla tomba, sentimmo la pietra rotolare sul cuore… (Mercoledì, 9 luglio).


 

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