"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 8, luglio 2004                                        


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. 

Proviamo a segnalarne qualcuna

 

L'Elogio degli uccelli di Giacomo Leopardi 

 


 

6. Cristina Campo

 

 


 

Tra Eden e terra 

 

La prima citazione di uccelli che ho segnato è a pagina 15 delle Lettere a Mita dove la giornata è … scura, bassa, come coperta d’ali di uccelli. Si sentono infatti voci acute e fredde: un picchio, un merlo…”. Crisitina Campo amava molto la natura e custodiva la sua sacralità. In questo libro gli uccelli sono solo l’aubade, il primo frammento di cielo, il principio della dilatazione del cuore come dire e in principio c’erano gli uccelli che in questo libro gorgheggiano nel coro amoroso di soavissima esultanza . 

Uccelli come musica: … tre note di musica per scoppiare a piangere e un valzer di Chopin…,  studi di Chopin, n.7 dell’opera 25,  o studi sinfonici di Schumann, cince e merli,  sfondo a pianoforti Scarlatti’. Sono gli uccelli a modulare le note e le notti nell’Eden della Campo che poi  ritrova queste melodie sul rigo dei grandi e nei sentimenti dei mortali. 

Gli uccelli di Campo sono quelli che catturano anche i  pittori. Essi  provano ad abbozzarli e la loro maestria  non sarà tanto nel riprodurli tali e quali, quanto a pitturarne il volo e l’irrequietezza,  come nelle note di Mozart che amava.

Pag. 108 : “…Fasani studia lo zen adesso. E ha scritto un libro di aforismi su Mozart che mi ha commosso come la musica di cui parla.”.  Sembra proprio far eco: …il silenzio è perfetto (intessuto di uccelli…).  La notte gufi e cani si chiamano…’”; oppure : …questo uccellino, dipinto forse da un maestro Zen, è la cosa più bella che io abbia. E le appartiene, è come certe parole che lei scrive. E poi c’è la saga degli usignoli : …usignoli a profusione… e ho studiato con attenzione  le ore diverse del loro canto e il loro canto alle diverse ore…”. Duetti, assoli che ad ore diverse toccano la vetta del canto e ad essi si aggiunge il concertato meraviglioso delle cinciallegre, poi il piccolo, perfettamente italiano, pizzicato dei passeri. E poi, nel dilagare di questa piena musica, i primi lunghi arpeggi delle rondini.

 Come i suoi usignoli, Cristina Campo, in queste lettere discrete,  foderate di confidenza e passione scalda la  voce non per non morire. Ci regala  la sua stain upon the silence  secondo uno dei pochi koan lasciatici da Samuel Beckett.  Cristina Campo : una  ludimagistra, una Knecht al femminile tra parole, suoni e cespugli.


 

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