Tra
Eden e terra
La
prima citazione di uccelli che ho segnato è a pagina 15 delle Lettere
a Mita dove la giornata è “…
scura, bassa, come coperta d’ali di uccelli. Si sentono infatti
voci acute e fredde: un picchio, un merlo…”.
Crisitina Campo amava molto la natura
e custodiva la sua sacralità. In questo libro gli uccelli sono
solo “l’aubade”,
il primo frammento di cielo, il principio della dilatazione del
cuore come dire “e
in principio c’erano gli uccelli”
che in questo libro gorgheggiano nel coro amoroso di soavissima
esultanza .
Uccelli
come musica: “…
tre note di musica per scoppiare a piangere e un valzer di
Chopin…”,
“studi
di Chopin, n.7 dell’opera 25”,
o “studi
sinfonici di Schumann”,
cince e merli, sfondo
a pianoforti “Scarlatti’.
Sono gli uccelli a modulare le note e le notti nell’Eden della
Campo che poi ritrova
queste melodie sul rigo dei grandi e nei sentimenti dei mortali.
Gli
uccelli di Campo sono quelli che catturano anche
i pittori.
Essi provano ad
abbozzarli e la loro maestria
non sarà tanto nel riprodurli tali e quali, quanto a
pitturarne il volo e l’irrequietezza,
come nelle note di Mozart che amava.
Pag.
108 : “…Fasani studia lo zen adesso. E ha scritto un libro di
aforismi su Mozart che mi ha commosso come la musica di cui
parla.”.
Sembra proprio far eco: “…il
silenzio è perfetto (intessuto di uccelli…).
La notte gufi e cani si chiamano…’”;
oppure : “…questo
uccellino, dipinto forse da un maestro Zen, è la cosa più bella
che io abbia. E le appartiene, è come certe parole che lei scrive”.
E poi c’è la saga degli usignoli : “…usignoli
a profusione… e ho studiato con attenzione
le ore diverse del loro canto e il loro canto alle diverse
ore…”. Duetti, assoli che ad ore diverse toccano la vetta del
canto e ad essi si aggiunge “il
concertato meraviglioso delle cinciallegre, poi il piccolo,
perfettamente italiano, pizzicato dei passeri. E poi, nel dilagare
di questa piena musica, i primi lunghi arpeggi delle rondini”.
Come
i suoi usignoli, Cristina Campo, in queste lettere discrete,
foderate di confidenza e passione scalda la
voce non per non morire. Ci regala
la sua “stain
upon the silence”
secondo uno dei pochi koan lasciatici da Samuel Beckett.
Cristina Campo : una “ludimagistra”,
una Knecht al femminile tra parole, suoni e cespugli.