"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 8, luglio 2004                                          


 

L'Elogio degli uccelli di Giacomo Leopardi 

 


 

 

   17. Sur-Arbasino

 

                      

 


 

And I schschschschschschsch.

    And did you chachachachachacha? 

Joyce, Ulysses

 

Alla maniera d'un calligramma di Rabano Mauro, ma assai più dada e persino burlesque, il Super-Eliogabalo arbasinesco s'apre con un frullo di corvi tipografici. E l’occhio nella mente corre subito a rintracciare le concordanze nei fumi d'alcool apollinari o, più sottilmente, nelle spericolate cantilene mute dei pesci di Morgenstern. Il clima però è diverso. Qui è tutt’una scampagnata archeologica, emblematica e pecoreccia, tra marchi marchette e marcette decadenti e kitsch, con molte wande osiris e wanne marchi, e torme di clarini zufolanti motivi forse di Bartok, o forse di Janacek, forse addirittura di Kurt Weill, comunque mitteleuropei (quindi, volendo, benissimo!). Un divertissement spericolato e diiivino, ma altro che parades da vitalissima décadence letteraria, qui, sora mia, so' dolori!, ché comunque al Mito mai si sfugge, e quegli Uccellacci Uccellini saranno pure d’avanguardia, tra Stefan George e Werner Henze, ma, dico: più intimidatori di così, nemmeno i gabbiani imperiali di Hitchcock! 

Difatti, nemmeno fossimo pastori erranti sull’Elicona, già da subito cominciano a squarciare il sipario contraddittorio della nostra Storia fendendo l’aria da sinistra a destra...da destra a sinistra... attraverso il cielo…in un volo, di volta in volta vertiginoso, moderno, infuocato (e comunque non storico, non d'epoca...). E senz’altro nigro et cospiratorio, perché -insegnava l'Antico- "quand'appare un corvo"...altro che Passata è la Tempesta! qui "s'annunciano notti di tregenda"... Del resto sant’Antonio da Padova e il Popol Vuh maya non ce l'avevano forse predetto? …'uccello è diabolico quando imperturbabile annuncia il Tuono... ovverosia, fuor di metafora¸ lesto pede, motu proprio, darsela subitissimo a gambe, ché le più triste uggiosità s’abbatteranno a breve su di noi. E altro che pioggia, neve e contumelie!, qui giusto l’auspices di quartiere saprà come decrittare le sciagure nell’ex post. Meglio assai, dunque, megli’assai quando s’abbia a che vedere con l’uccello padùlo, che ognun sa, come le nottole, vola quieto e sicuro, “sempre a pelo”.


 

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