"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 7, maggio 2004

 


"Fondamenta degli Incurabili" di Iosif Brodskij

 

 

12.  Morire

 

 

 


 

La divina sedizione delle mie carte...

(Marina Cvetaeva)

 

"Come diceva Auden, la cosa che mi spaventa di più è tirare le cuoia in un grande albergo, alla presenza del personale costernato. E' così, suppongo, che andrà a finire comunque, con le carte lasciate in un disordine spaventoso; solo che non ci si pensa, anche se si dovrebbe. E non ci si pensa non perché non se ne abbia voglia, ma perché quella cosa - chiamiamola non-esistenza, anche se si potrebbe trovare facilmente un nome più corto - non vuole che si divulghino i suoi segreti, e con la sua vicinanza spaventa, scoraggiando qualsiasi riflessione al riguardo. Per cui anche dopo, quando, una volta provata e poi superata la paura, ci pensi, non scrivi nulla in ogni caso. In generale è strano che la mente, da alleata, come dovrebbe essere nel momento estremo della bancarotta, si trasformi in una quinta colonna riducendo la nostra capacità di resistenza, di per sé già non molto alta. E allora non si riflette su come uscire da questa trappola, ma si contemplano, piuttosto, scene del macabro finale dipinte dalla nostra stessa mente." 

(Profilo di Clio)

 

(Brodskij, raccontò dopo la morte il suo cardiologo, era diventato un paziente impossibile; incurante di ogni prescrizione e raccomandazione).

 


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