“Agli
occhi di un russo”
“Molti
grafomani americani hanno trovato in Ezra Pound un maestro e
un martire. Io da giovane avevo tradotto in russo parecchie
cose sue. Le traduzioni erano porcherie…” (Fondamenta)
La
stroncatura di Pound, e l'autoritratto per contrasto di Brodskij
al cospetto della vedova, è uno dei punti forti di Fondamenta:
“Quanto
all’internamento di Ezra Pound nell’ospedale psichiatrico di
St. Elizabeth, non era poi una cosa da farci tanti romanzi, agli
occhi di un russo, ed era sempre meglio dei nove grammi di piombo
che i suoi discorsi alla radio, durante la guerra, gli avrebbero
meritato in un altro Paese.”
“Anche
i Cantos mi avevano lasciato freddo; l’errore principale
era un errore vecchio: la ricerca della bellezza. E sì che uno
come lui, dopo aver vissuto tanti anni in Italia, avrebbe dovuto
rendersi conto che la bellezza non può essere programmata,
essendo sempre un effetto secondario di altre ricerche, spesso
molto normali.”
“E
poi, secondo me, ammettere che si è buttata via la propria vita
è più virile che perseverare nella posa del genio perseguitato,
pronto ad alzare il braccio nella posa del saluto fascista per poi
negare che questo gesto abbia un significato pronto, a concedere
interviste solenni ma reticenti e a coltivare l’immagine del
vecchio saggio, col risultato finale di somigliare alquanto a Hailé
Selassié.”
(Subito
dopo l'incontro con la vedova di Pound, che abitava nel sestriere
della Salute, Brodskij si ritrova agli Incurabili).