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persone
La
sentenza: condanna a cinque anni di lavori forzati. Intanto, però, grazie
al sistema del samizdat,
il resoconto stenografico del processo arriva in Occidente. Clamore e
scandalo. Vi sarà perfino una lettera privata di Jean-Paul Sartre (17
agosto 1965) al presidente del presidium del Soviet supremo dell’URSS
Anastas Mikojan “in difesa di un uomo tanto giovane che è già, o forse
diventerà un buon poeta”.
“Mi
mandarono al confino, non in un campo. Era un villaggio sperduto,
quattordici persone in tutto, un villaggio completamente sperduto tra le
paludi, laggiù nel nord. Quasi senza accesso. Prima fui temporaneamente
arrestato: mi rinchiusero alle “Croci”. Fu poi la volta di Vologda, di
Archangelsk e, per concludere, finii in quel villaggio. Era tutto sotto
controllo.” – “Il lavoro era l’agricoltura. Da tempo mi diverto a
dire che l’agricoltura è come i trasporti pubblici negli Stati Uniti.
Funziona sporadicamente ed è male organizzata.”
(Intervista
a Brodskij).
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