“Mi
sono dedicato alla poesia durante il terzo o il quarto anno di lavoro
nel campo della geologia. Ho cominciato dopo aver visto un libro di
poesie di un mio collega. Il tema era il fascino romantico di quegli
spazi. Almeno così mi pareva. Ho pensato che potevo fare di meglio, e
così ho cominciato a scrivere poesia. A dire il vero, non era un gran
che… beh, a qualcuno piaceva, ma tutti quelli che scrivono riescono
a trovarsi un pubblico. Non è strano?” (Intervista
a Brodskij)
Inizia
ad essere pubblicato sulla rivista “Syntaksis”,
apprezzato da Anna Achmatova che raccontav di non aver letto niente di
simile dai tempi di Mandel’stam.
“Quel
che ad Achmatova piaceva di Brodskij era il furioso temperamento
poetico. Scherzosamente lo chiamava “un gatto e mezzo”: aveva dato
questo soprannome a un gatto dei vicini, enorme e rumoroso, fulvo.
Quando Brodskij fu arrestato e messo sotto processo, Achmatova prese
attivamente le sue difese e soffrì per la sua punizione. Nello stesso
tempo, notò causticamente che le autorità che si accanivano tanto
contro Brodskij lo stavano aiutando. “Che biografia stanno creando
alla nostra testa rossa! Nemmeno li pagasse apposta!” (S.
Volkov, San Pietroburgo).