Senza
stanza
“Non
abbiamo mai avuto una stanza nostra in cui attirare le nostre ragazze, né
le nostre ragazze avevano stanze. Le nostre avventure amorose erano per lo
più avventure camminate e parlate; se avessimo dovuto pagare una tariffa
per i chilometri percorsi, la somma sarebbe stata astronomica. Vecchi
depositi abbandonati, argini di fiume nei quartieri industriali, durissime
panchine in grondanti giardini pubblici, gelidi androni di edifici pubblici
– queste erano le classiche scenografie delle nostre prime beatitudini
pneumatiche.”
(Fuga
da Bisanzio)