"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 6, dicembre 2003

 


John Donne: otto poesie d'amore tradotte da Cristina Campo e Patrizia Valduga

 

7.  A naked thinking heart

 

 


Ovvero: scrivere per non essere letti

 

“Il cuore, ossia il sentimento di Donne, è davvero messo a nudo, rivelato ed esplorato con sincerità quasi brutale in molte sue poesie, ma si tratta pur sempre di un cuore “pensante”, di un sentimento che indaga se stesso ricorrendo alle più sottili operazioni della intelligenza. Tanto sottili da far pensare a una deliberata oscurità, a un compiaciuto gioco intellettuale. Si ricorderà che Ben Jonson aveva detto “that Donne himself for not being understood would perish; ed infatti, se in un primo tempo la poesia del Donne trovò diversi che ne imitarono i più appariscenti aspetti esteriori, le allusioni dotte e recondite, le complesse strutture di immagini, la curiosa fusione di misticismo e sensualità, essa ben presto divenne troppo oscura per i suoi lettori, e rimase ignorata. Sembrò (ed è sembrata anche a critici recenti) l’estremo sviluppo del gusto concettistico cinquecentesco, filtrato attraverso l’oscuratezza deliberata, la “acutezza recondita” del Chapmann e della sua scuola. E ne è infatti uno sviluppo, ma al tempo stesso un arricchimento e una trasformazione.”  (G. MELCHIORI, Introduzione a J. DONNE, Poesie e Anatomia del mondo, Mondadori).

 

L'obscuritas era non di John Donne ma delle sue poesie. Scrivendo da predicatore, infatti, curava  sermoni accuratamente compiuti, chiari benché dotti, perfettamente conseguenti benché sottili e perfino stupefacenti.


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