“…ma in che modo mi
rivolgerò ai morti?”
(Interviste
impossibili, Fedro)
Chi sa qual è il modo giusto,
quando si cerca la confidenza d’un morto?
Manganelli azzarda sempre e solo
il gesto prudente, e dunque un po’ pavido, ossequioso, e dunque
impreciso, della cortesia. Buscandosi risposte riottose, torvi rimbrotti
e ruvidi rifiuti.
Ecco l’approccio con Fedro: -
Ehi, ehi, signore! - Questo è assolutamente certo, signore: che lei non
sta in nessun modo parlando con un signore.
Con Tutankhamon: - Lei mi
scuserà: io non so davvero come rivolgerle la parola… - Lei ritiene
di dovermi rivolgere la parola?
Con Harun al-Rashid: - Salute
a te, principe dei credenti! - Sei un pessimo uomo di corte: ai miei
tempi ti avrei fatto decapitare immediatamente…
A Casanova dice:
- …solo poche parole, oserei dire tra amici. - Amici? Noi
due, amici? O questa è nuova. Se uno mi si accosta con volto, con fare,
con modi d’amico, sa che fo? Metto mano al pugnale…
Straordinario Fregoli che gela
l’intervistatore d’anticipo: - Se lei si accinge a rivolgermi una
domanda, se lei pretende di intervistarmi, le faccio notare che, per il
momento, cioè finché io sarò Carlo V, non le risponderò in alcun
modo.