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La
casa dell'ottottotto
Manganelli è morto il 28 maggio
del 1990.
“Nella sua casa romana. Che più
manganelliana non poteva essere. Lui, Manganelli, che in
quanto scrivente (rifiutava la qualifica di scrittore) si
definiva un luogo retorico e amava le allucinazioni foniche;
lui che viveva una stanza come un rebus tetradimensionale,
consono al nomadismo dell’immaginazione e alle fantasie
araldiche delle scritture disegnate, aveva finalmente trovato
iol modo di abitare lo “stemma” di uno dei suoni prediletti:
lo spazio “infinito” delle rime di ter quinari. Il suo indirizzo
suonava: Via Chinotto/numero otto/interno otto.”
(S. S: NIGRO, Scoperta di una
vocazione, in Le foglie messaggere, a cura di
V. Papetti, Editori Riuniti).
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