"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 2, gennaio 2003


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. Proviamo a segnalarne qualcuna

 

 

Per "L'Amore" di Stendhal:

 

 

2. Shakespeare, Racine, Rousseau

 

(e i romanzi "che si leggono con una mano sola")

 

 

 

C’è una pagina molto divertente della “Vita di Henry Brulard” dove Stendhal fa l’elenco delle sue letture adolescenziali. Ne risalta il ruolo essenziale del padre: tutto quello che piaceva a lui doveva essere brutto, e viceversa. Così, ciò che rese definitivamente perfetta la sua scoperta di Shakespeare fu il fatto che il padre gliene avesse parlato male. 

Invece:

 

“Racine, di continuo lodato dai miei, mi sembrava un ipocrita scipito. Il nonno mi aveva raccontato l’aneddoto della sua morte, per non esser più stato guardato da Luigi XIV. D’altronde i versi mi infastidivano perché allungavano la frase, togliendole la precisione. Aborrivo ‘corsiero’ invece di cavallo. Chiamavo questo ipocrisia.

Vivendo solitario in seno a una famiglia che parlava un linguaggio molto scelto, come avrei potuto ascoltare il linguaggio più o meno nobile? e dove prendere la lingua disadorna?

Corneille mi dispiaceva meno. Gli autori che allora amavo fino alla follia furono Cervantes, Don Chisciotte, e l’Ariosto, tradotti. Subito dopo veniva Rousseau, che però aveva un duplice difetto, draw-back, lodare i preti e la religione ed essere lodato da mio padre. Mi deliziavo nel leggere i Contes di La Fontane, e Félicia, che però non erano ‘piaceri letterari’. Sono libri che si leggono da una mano sola, come diceva Mme ***.”

 

L’onnipresenza sottotraccia, come un  tipo prezzemolo, di Rousseau in Stendhal è diversa da quella, in realtà più importante, di Saint-Simon (“l’unico storico che abbia avuto la Francia”). Mentre l’autore dei “Memoires” fu per Stendhal “come gli spinaci” - un piacere lungo una vita -, Rousseau fu alla lunga più importante che gradevole. La colpa, come sempre, fu dello stile: “Solo chi possiede un grande animo ha il coraggio di usare uno stile semplice; è per questo che Rousseau ha messo tanta di quella retorica nella Nouvelle Heloïse da renderla illeggibile a trent’anni” (“De l’Amour”, Framm. 28).

Rousseau aveva per Stendhal un altro paio di difettucci: parlava bene dei preti, e piaceva a suo padre.

 

 

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