“Ero
dunque un gran sornione, un cattivaccio, quando nella biblioteca di
Claix feci la scoperta di un Don Chisciotte in francese. Questo libro era illustrato, ma
piuttosto vecchiotto e io aborrivo tutto quanto fosse vecchio, giacché
i miei mi proibivano di frequentare i giovani, e loro mi sembravano
decrepiti. Ma insomma… per decifrare le incisioni che sembravano
divertenti: Sancho Pancha, issato su un basto sorretto da quattro
bastoni, perché Ginès di Passamonte ha sottratto l’asino.
Don Chisciotte mi fece morire dal ridere; basti pensare che dalla
morte della mia povera mamma non avevo riso, vittima di
un’educazione aristocratica e religiosa, rigidissima.” – “La
scoperta di quel libro, ch’io lessi all’ombra del secondo tiglio
del viale, seduto sul prato sottostante, è forse il momento
culminante della mia vita.”
(Stendhal,
“Vita di Henry Brulard)