"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 13 settembre 2007

 


 

n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

 

 

 

52. Endiadi

 

 

 

 


CLAUDIO - Ma adesso Amleto, mio congiunto e mio figlio…

AMLETO - Un po’ più che congiunto e meno che figlio…

 

 

«Esso è dominato in misura senza precedenti nel canone shakespeariano da un particolare accorgimento retorico: è ossessionato da doppi di ogni genere, in particolare dall’uso della figura nota come endiadi. In senso letterale, essa significa l’uno attraverso il due e possiamo illustrarla con espressioni comuni quali law and order (legge e ordine) o house and home(casa e abitazione). Sono esempi proposti da Chris Baldick, il quale indica giustamente che “lo status di questa figura è spesso incerto, poiché di solito non si può stabilire con sicurezza che la coppia di parole esprima effettivamente un’unica idea” (The concise Oxford Dictionary of Literary Terms, 1990). Ciò non toglie che si possa applicare correttamente il termine a espressioni come quelle così frequenti nell’Amleto. L’opera ha molti raddoppiamenti, ma quelli che esibiscono un’endiadi sono segnati da una tensione riconoscibile, come se il legame tra le due parti non sia del tutto lineare.

 

(…) 

 

Se io insisto sull’importanza dell’endiadi è per mostrare che nella retorica dell’Amleto è possibile ritrovare una tensione, finora passata inosservata, dovuta a una sorta di costrizione che riflette i grandi e noti temi dell’adulterio e dell’incesto, preoccupazioni profonde a cui si dà una rappresentazione esteriore.

Questi tempi si collegano a questioni quali l’identità, l’identicità, l’unione di io separati (John Carey definisce un interesse analogo in Donne “la congiunzione degli opposti”) – come nel matrimonio e, in forma resa patologica, nell’incesto. Problemi di identità (property), come ho detto in precedenza, sono trattati in modo enigmatico ne La fenice e la tortora, scritta con ogni probabilità qualche mese dopo Amleto, il cui linguaggio è pieno di doppi, antitesi, ripetizioni. Nella sua essenza, questo modo di scrivere era familiare grazie alla liturgia inglese, e la sua origine remota va rintracciata probabilmente nei parallelismi che si trovano nei Salmi. Chiunque conosca il Book of Common Prayer ha familiarità con questo genere di linguaggio: “Noi riconosciamo e confessiamo i nostri peccati e le nostre malvagità”, o “Salvali tu, o Dio, coloro che confessano i loro peccati, perdonali tu, coloro che sono pentiti”. I “coloro” nelle costruzioni parallele di quest’ultima citazione possono non coincidere perfettamente, ma ogni discrepanza non fa che rafforzare la supplica, poiché dà l’impressione di coprire i casi più disparati. Ci sono molti raddoppiamenti e endiadi nell’Amleto, dove il significato dell’insieme dipende da una mancanza di naturalezza del raddoppiamento, una sorta di intensificazione patologica dell’accorgimento. Come nota George T. Wright (Hendiadys and Hamlet), l’effetto può essere quello di introdurre in un’espressione ansia e mistero.

Il raddoppiamento influisce anche sulla struttura dell’Amleto. Ci sono coppie di personaggi: Cornelio e Voltemando, due ambasciatori che pronunciano (insieme) solo dieci parole; e gli indistinguibili Rosencrantz e Guildenstern. Il teatro nel teatro è un doppio inquietante dell’Amleto, e la pantomima lo è del teatro nel teatro. Il ruolo del vendicatore è raddoppiato (da Laerte e da Fortebraccio) e le cronografie nella scena d’apertura di Bernardo e di Orazio) formano come due parentesi che racchiudono l’insieme. L’insieme parte due volte ed è due volte benedetto dal padre (“A double blessing is a double grace” [I.iii.53] un verso che raddoppia double). Una duplicazione forzata ha luogo ovunque…»

(F. Kermode, Il linguaggio di Shakespeare, Milano 2000)

 

 

 

Aggiungiamo la doppia raccomandazione a Ofelia da parte di fratello e di padre di non concedersi ad Amleto, la doppia apparizione dello Spettro, la doppia morte (il veleno nella coppa e il veleno sulle spade), Amleto che si sente raddoppiato in Orazio, Laerte e Fortebraccio, Amleto e Fortebraccio si chiamano come i loro padri… vedi anche simmetrie.


  torna a 

 

        torna su