BECCHINO - Ho
fatto qui il becchino, ragazzo e poi uomo, per trent'anni.
(Atto V, sc. 1)
Quanti anni ha «il giovane Amleto»?
«L’età di Amleto è un grande mistero» (W. H. Auden, Lezioni su
Shakespeare). Almeno a un certo punto,
trenta. Lo sappiamo perché, al
cimitero, chiede al becchino da quanti anni scavi fosse, e lui gli
risponde appunto che iniziò quando Amleto era appena nato: trenta anni
prima. Però Amleto è universitario a Wittenberg e fidanzatino di
Ofelia dagli ormoni che il padre e il fratello di lei temono
prepotentemente adolescenziali. Magari era giovane fino al quarto atto
e ha trent’anni all’inizio del quinto: il che vorrebbe dire che il
viaggio in Inghilterra intercettato dai salvifici pirati è stato ben
altro che un week-end da last minute (è l’ipotesi di
H. Bloom
nel suo Shakespeare, Milano 2003). Ma perché, subito
prima, Amleto dice a Orazio: «In questi
tre anni ne ho preso nota, quest’epoca s’è fatta così
raffinata che l’alluce del contadino s’avvicina tanto al calcagno del
cortigiano da sfregargli le galle»? - Tre anni da quando? Il problema
del tempo, in Amleto è sintomatico e centralissimo: si
pensi a quante volte si ripeta da quanto tempo è morto il
padre: due mesi, due ore, quattro mesi?... tempo che da quel funerale corre per tutti meno che per il
figlio, che vivendo nel lutto ha abolito le clessidre.
Serpieri riassume tutto benissimo e
in un colpo solo azzarda la sua sia sull’età del vecchio Amleto («In
tale prospettiva poi, quanti anni avrebbe Gertrude?» W. H. Auden,
Op. cit.):
«Dunque, viene ribadito più volte
che Amleto ha trent’anni, e questo è davvero singolare, perché più
volte, nello stesso dramma, egli viene chiamato “young Hamlet” e anche
perché è studente all’Università di Wittenberg (cosa non credibile,
all’epoca, alla sua età). Nel “primo” Amleto, il
principe ha invece 19 o 20 anni, essendo trascorsi 12, e non 23 anni,
dalla morte di Yorick che aveva giocato con lui bambinetto
portandoselo “sulle spalle mille volte”, verosimilmente all’età di
sette o otto anni. (…) La spiegazione più probabile è collegata al
grande attore che ricoprì quasi tutte le grandi parti tragiche dei
drammi shakespeariani, e cioè Richard Burbage, che era nato
intorno al 1567, e nel 1589, data di cui troviamo il
primo riferimento ad un Amleto sulle scene inglesi da
parte dello scrittore Thomas Nashe, aveva 22 anni e quindi poteva
impersonare perfettamente il giovane principe danese; mentre nel
1601, data in cui sembra collocarsi la stesura dell’Amleto
classico, aveva 34 anni e ben difficilmente avrebbe potuto
apparire come un ventenne. A riprova di ciò, nell’Amleto
classico si trova una battuta che, a mio parere, non può che essere
letta come una burla, dello stesso Shakespeare o di qualche attore,
una burla che rimase nel copione: nel corso della scena finale del
duello, Gertrude, prima di bere dalla coppa avvelenata alla salute del
figlio, offre ad Amleto il proprio fazzoletto per asciugarsi la fronte
e dice: “E’ grasso e gli manca il fiato…”. Il termine fat
ha messo in imbarazzo tutti i filologi e i critici: come immaginare…?
Si è voluto immaginare che significasse “sudato”.»
(A. SERPIERI, Il mistero del
primo Amleto in Tradurre/Interpretare “Amleto”, Bologna
2002)
Dunque, è tutta colpa di
Shakespeare, il confusionario.
Se Amleto è un trentenne con
complessi – quanto meno – di Edipo e Peter Pan, Yorick è stato
sotto terra per ventitre anni (nel primo Amleto noto come Q1,
dodici). Interessante qui il salto di Amleto dalla battuta del
becchino in cui appunto rivela finalmente l’età del principe nella non
nuova ossessione per il marciume: «Quanto sta un uomo in terra prima
di marcire?« (How long will a man lie i’th’ earth ere he rot?)
– risposta: otto-nove anni. - Il che non toglie che il teschio ormai
polito e smascellato di Yorick faccia rivoltare lo stomaco al principe
perché, benché tirato fuori dalla terra dopo tanto tempo, puzza («And
smelt so? Pah!»).