"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 12, settembre 2007 

 


n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

18. Amore, puah!

 


 

Polonius: Affection, puh! You speak like a green girl

(Atto I, sc. 3)

 

«il desiderio sessuale, soprattutto quando si concentra nell’innamoramento fissandosi su di una donna determinata, è la quintessenza dell’imbroglio di questo nobile mondo»

(A. Schopenhauer, Parerga e paralipomena)

 

 

 L’unico che pare ami francamente è il Re la Regina: «ella è così congiunta alla vita e all’anima mia, che, come la stella non si muove se non nella sua sfera, così non potrei io se non intorno a lei» (Atto IV, sc. 5) pare addirittura John Donne. Sempre Claudio sa però che l’amore scivola in un tempo senza ritorno:

 

 

Vive dentro la fiamma stessa dell’amore

Una specie di stoppino o moccolo che la smorza,

e niente mantiene la medesima bontà nel tempo,

poiché la bontà, crescendo in eccesso,

muore del suo stesso troppo.

(Atto IV, sc. 7)

 

 

Fin troppo esatto per non sospettare che perfino il meglio tra lui e la regina, nonostante le fantasie porche di Amleto, sia alle spalle: ben prima del funesto matrimonio. Il resto è tutto un diffidarne e maledirlo. Vedi le prediche di Laerte e Polonio a Ofelia, sulla foia che nel suo stesso slancio si equivoca con una metafisica predisposizione al matrimonio; vedi le pessime cose che riesce a dire Amleto, i cui sentimenti hanno picchi da ciclotimico:

 

1. «Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che si muova il Sole, dubita che la verità sia menzognera ma non dubitare del mio amore» (Atto II, sc. 2);

2. «Io vi amavo una volta» – «io non vi amavo” (Atto III, sc. 1)

3. “Io amavo Ofelia; quarantamila fratelli con tutto il loro amore non potranno toccare il mio totale» (Atto V, sc. 1).

 

Ma qui è facile dire quello che si vuole perché Ofelia è morta, e poi sta facendo una gara di virilità con Laerte.

 

«Differenziandosi leggermente da Chaucer, Shakespeare si rifiutò di rappresentare la morte dell’amore anziché la morte degli amanti. Nella sua produzione vi è forse qualcuno, a parte Amleto, che si disinnamora? In ogni caso, Amleto nega di aver mai amato Ofelia, e io gli credo. Quando l’opera volge al termine, il principe danese non ama più nessuno, né la defunta Ofelia, né il padre defunto, né la defunta Gertrude né il defunto Yorick, e ci domandiamo se questo spaventoso personaggio carismatico abbia mai amato qualcuno.»

 (H. Bloom, Shakespeare, Milano 2003)

 


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