«La scena stupenda
del cimitero (assente nel primo in-quarto) è uno dei momenti più alti del
teatro di tutti i tempi, e del suo tempo è una sintesi…»
(N. D’Agostino, Nota
a W. Shakespeare, Amleto, Milano 2004)
«….mentre solo il
furor di popolo fa ripristinare scene dell’Amleto come quella del
cimitero.»
(G. Restivo,
Percorsi della critica su Amleto, in Tradurre/Interpretare “Amleto”,
Bologna 2002).
1°
Clown: ‘Tis a quick lie, sir, and therefore ‘tis not yours’gain from me to
you.
(Amleto, Atto
V, sc. 1)
Lo sketch tra il becchino e Amleto è un
centro del dramma. Siamo all’apice dell’hilarotragico: giochi di
parole sul bordo della tomba di Ofelia. To lie, infatti, in
inglese vale sia per mentire che per giacere.
Lo stesso gioco, in versione libertina, c’è
nel Sonetto 138 («Perciò
io mento giacendo con lei, e lei con me»:
«Therefore I lie
with her, and she with me»,
v. 13).
Il becchino (nell’originale il ben più polisemico clown) è
il solo a tener testa al principe e, dal basso d’una fossa, a
ricacciargli in gola le parole. Amleto, principe-giullare, sadico
fool della corte e di se stesso, trova qui il suo pane; né sa
ancora quanto, non immaginando che quella è la fossa d’Ofelia.
Si azzarda una traduzione in cui
to lie (mentire e giacere) è reso quasi sempre con errare
(sbagliare, ma anche nel senso di errore
voluto e quindi menzogna, e muoversi secondo una direzione erronea),
per mantenere l’equivoco voluto tra i
due significati del verbo originale:
AMLETO – Di chi è questa tomba, brav’uomo?
BECCHINO – E’ mia, signore.
Oh,
scavare una fossa d’argilla…
AMLETO – Penso davvero che sia tua, poiché
tu ci giaci dentro
BECCHINO – Voi ci errate fuori, signore, e
quindi non è vostra. Quanto a me, io non ci erro, eppure è mia.
AMLETO – Tu ci stai errando, standoci
dentro e dicendo che è tua. La tomba è per i morti, non per i vivi; perciò
tu erri.
BECCHINO – E’ un errare vivo, sire, e
tornerà da me a voi.
AMLETO – Per quale uomo la stai scavando?
BECCHINO – Per nessun uomo, signore.
AMLETO –Per quale donna, allora?
BECCHINO – Per nessuna, nemmeno.
AMLETO – Chi dev’esserci seppellito?
BECCHINO – Una che era una donna, signore;
ma, pace all’anima sua, lei è morta.
AMLETO – Che puntigliosa che è questa
canaglia! Dobbiamo esser precisi al millesimo, o l’equivocare ci perderà.
(Atto V, sc. 1)
(traduzione
di f.c.)