"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12  settembre 2007

 


 

n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 

 2. Nomen omen

 

 

 

 


«Con astuzia affascinata e affascinante, Shakespeare non seguì la fonte chiamando Horwendil il padre del principe, ma decise di dare lo stesso nome a padre e figlio, il nome del suo unico figlio.» (…) «Il nome Amleth deriva dall’antica parola norrena che significa “idiota” e designa un infido buffone che finge di essere pazzo.»

(H. Bloom, Shakespeare, Milano 2003)

 

 

«Recentemente, il critico Eric Sams ha fatto notare la trasformazione, in verità singolare, del nome Amlodh o Amlodhi, poi latinizzato in Amlethus, di Saxo Grammaticus nell’Amleth gallicizzato da Belleforest, e quindi nell’Hamlet – con aspirazione della vocale iniziale e indurimento della consonante finale –che è nome che doveva risultare familiare, fra tutti i drammaturghi dell’epoca, proprio a Shakespeare!

Nel 1579, infatti, una certa Katherine Hamlett era annegata nel fiume Avon a Stratford, e l’anno successivo, a seguito di una inchiesta di cui restano tracce negli archivi della cittadina, fu emesso un verdetto di morte accidentale shakespeare, allora quindicenne, non poté ignorare questo tragico evento che dovette scuotere la piccola comunità, e da ciò si può dedurre che fosse influenzato nell’immaginare la morte per acqua di Ofelia, che manca nelle fonti! Inoltre, pochi anni dopo, nel 1585, egli diede il nome di Hamnet (variante morfologica, consueta a quel tempo, di Hamlet) al gemello maschio che gli nacque insieme a una bimba che chiamò Judith. E verosimilmente scelse quel nome per l’affetto che lo legava al suo più caro amico di Stratford, Hamlet (o Hamnet) Sadler, del quale doveva ricordarsi anche tanti anni dopo nel suo testamento.»

 

(A. SERPIERI, Il mistero del primo Amleto in Tradurre/Interpretare “Amleto”, Bologna 2002)

 


 

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