"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12  settembre 2007

 


 

n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 

 1. Trame abili

 

 

  


 

OFELIA: Il mimo spiega l'intreccio del dramma? ( Entra il Prologo. )

AMLETO: Ce lo dirà lui. Gli attori non hanno segreti, dicono sempre tutto.

(Atto III, sc. 2)

 

 

«L’abilità di intrecciare le trame presuppone che esse abbiano qualcosa in comune, analogie di tema o contenuto che consentano al drammaturgo di creare significative giustapposizioni. Alla trama principale dell’Amleto, storia di un padre assassinato e del figlio che vuole vendicarlo, Shakespeare aggiunge un intreccio secondario di un altro padre assassinato. Amleto uccide Polonio (evento che porta Ofelia alla pazzia e al suicidio) e diviene a sua volta l’oggetto della vendetta di Laerte. Quel parallelismo nella vita privata è riecheggiato da uno analogo in quella pubblica, con Fortebraccio che cerca di compensare la morte del padre e la perdita dell’eredità non già con una vendetta occulta, bensì attraverso una palese azione militare. Questi parallelismi e questi contrasti tra i tre figli assetati di vendetta Shakespeare li rende espliciti quando Amleto paragona se stesso a Fortebraccio (IV, 4. 32-66), e sottolinea la sua affinità con Laerte: «perché nella sua causa / vedo un po’ il ritratto della mia» (V, 2. 75-78), aggiungendone un quarto nel monologo dell’Attore che descrive l’uccisione di Priamo da parte di Pirro. I due piani principali dell’intreccio si intersecano quindi rovinosamente quando Laerte, ora strumento di Claudio, uccide Amleto e ne viene ucciso. Ora che ha finalmente rinunciato ad agire nell’ombra, Amleto può uccidere apertamente Claudio mettendo in atto la sua vendetta senza programmarla in anticipo. Non è un caso che sia Fortebraccio l’unico personaggio estraneo alla catene di vendette, il solo che sopravviverà.»

 

(B. Vickers, Ripensare Shakespeare, Milano 2001)

 


  

torna a   

  

torna su