"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 13, settembre 2007 


n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

54.  Calici in eredità

 


 

«Ed è una pena che l'universo sia più semplice

di quanto supponga qualcuno più scaltrito,

che il bosco sia così depresso,

e che per ogni cosa arrivi la fine.»

 

(B. PASTERNAK, Estate di San Martino,

trad. di M. Socrate, in Il dottor Zivago, Milano 2002)

 

 

L’eredità che il papà di Amleto lascia al figlio è la morte.

Oppure dobbiamo pensare di non aver mai visto, né prima né dopo di lui, lo Spirito di un Morto così imbecillemente miope, così imperdonabilmente cieco del destino che ha preparato al figlio.

 

Il figlio maledice per cinque atti questo e quello, la storia e il tempo, l’essere e il niente, la gramigna umana e la terra stessa che da sé non lo scerpa.

Dal crimine dello zio e dalla pretesa paterna, Amleto deduce un pandemonio ma “il mondo” da rimettere in sesto è hybris del ragazzo megalomane. Prima del delitto, i tempi forse erano “in sesto” solo perché a far macelli e massacri era il legittimo papà del soprascritto? Certo che no, e Amleto lo sa. Tempo edenico non c’è mai stato nemmeno per la scimmia di Darwin. Almeno in questo Claudio fratricida incestuoso ha ragione: anche il nostro babbo aveva un babbo che aveva un babbo… una catena di crimini, un intreccio di faide. – La giustizia (come nel frammento celebre di Anassimandro) è un’ingiustizia che liquidò una precedente ingiustizia che liquidò una precedente ingiustizia: «feroce forza che nomasi diritto», dirà Adelchi: l’Amleto cattolico del geniale Manzoni. E’ la storia, bellezza.

 

Così, proprio l’OGM Adelchi, meglio del suo prototipo barocco, sa che non c’è che da «fare il torto o patirlo»; o, per cantarla più chiaramente nel caso funestissimo di figli di uomini regali, non c’è che da scegliere se fare torto al babbo o al mondo… Codesti babbi pare infatti non altra missione avere che ossessivamente rimettere sotto il naso dei figli amari calici, e cioè i figli stessi in vano olocausto. - E certo non sarà che un simbolico caso che il veleno per Amleto il patrigno Claudio glielo appresti in un calice.

Quasi un’evangelica pochade. E qui, se il resto è silenzio, che sia un silenzio assenzio.


 torna a  

 

     torna su