"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 13, settembre 2007 


n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

53.  L'accalappiatopi

 


 

«se la sua colpa occulta non si stana…»

(Atto III; sc. 2)

 

«…penso dove non sono, sono dove non penso»

(J. LACAN, Il Seminario. L’Io nella teoria di Freud e nella tecnica della psicoanalisi)

 

«Sono in un’ignoranza spaventosa di tutto.» (B. Pascal, Pensieri)

 

 

La filosofia non nasce dalla paura? «Thauma» diceva Aristotele in Metafisica, 982 b 13. - Per uscire dall’angoscia e dalla mortificazione di sé, Amleto costruisce la macchina sperimentale della «trappola»: un esperimento, in cui le cavie – qui parrebbe profetico esageratamente – sono chiamati «topi» (Atto III, sc. 2). - Una macchina della verità senza elettrodi e diagrammi, ma che per segni fisiognomici non evitabili né equivocabili tradirà o Claudio - e forse sua madre - o lo Spettro: «se la sua colpa occulta non si stana a un certo discorso, è uno spettro dannato quello che noi abbiam visto» (Atto III, sc. 2).

 

 «Il dramma è la cosa in cui io accalappierò la coscienza del re» (Atto II, sc. 2): ultime parole dell’Atto secondo, prima volta in cui Amleto chiama l’usurpatore «Re». - Non è detto, a cose fatte, che «la trappola» abbia funzionato meglio delle macchine che Will Coyote compra dalla TNT per vincere lo struzzo, perché «la verità e la falsità non possono essere che nell’intelletto» (Cartesio, Regola VIII). Intanto, è il «metodo» che conta.

 

…anche se: «Metodo, Metodo, che mai mi chiedi? Tu ben sai che ho morso il frutto dell’Incoscienza! » (Jules Laforgue, Amleto, ovvero Le conseguenze della pietà filiale).


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