"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 13, settembre 2007 

 


 

n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

 

 

50.  Il padrone dei versi

 

 


I versi che dici, o Fidentino, sono miei,

ma se li dici male, ecco diventano tuoi.

(Marziale)

 

 

«Certamente. E perché? Quand’anche li dicesse bene, non sarebbero sempre di Fidentino? Non capisco ed è inutile chiederlo a quei disgraziati. Perché Marziale glieli attribuisce quando li dice male e poi li rivuole se li dice bene? Se li dica lui, Marziale, i suoi versi, e non stia a sfottere Fidentino che se vuole imparare a recitare andrà all’accademia. Ma Shakespeare era autore attore regista e capocomico. Nella sua vita fu egli stesso uno spettacolo. Adesso è un testo. E’ da sporcaccioni negargli l’infedeltà che gli è dovuta (tanto resiste, resiste a me, figuriamoci a voi), per tentarlo con sentimento: sarebbe come immergere un bastone nell’acqua azzurra del mare illudendosi che ne riesca azzurro anche il bastone. E quand’anche ci fosse un mare capace di questo (abbiamo le tintorie) state certi che il bagno non lo fareste.»

 

(C. Bene, Opere, Milano 2002)

 

Cfr. Al lettore


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