"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 5 ottobre 2003

 

 


Interviste impossibili  di Giorgio Manganelli

 

 

6.  L'approccio


“…ma in che modo mi rivolgerò ai morti?”

(Interviste impossibili, Fedro)

 

Chi sa qual è il modo giusto, quando si cerca la confidenza d’un morto? 

Manganelli azzarda sempre e solo il gesto prudente, e dunque un po’ pavido, ossequioso, e dunque impreciso, della cortesia. Buscandosi risposte riottose, torvi rimbrotti e ruvidi rifiuti.

Ecco l’approccio con Fedro: - Ehi, ehi, signore! - Questo è assolutamente certo, signore: che lei non sta in nessun modo parlando con un signore.

Con Tutankhamon: - Lei mi scuserà: io non so davvero come rivolgerle la parola… - Lei ritiene di dovermi rivolgere la parola?

Con Harun al-Rashid: - Salute a te, principe dei credenti! - Sei un pessimo uomo di corte: ai miei tempi ti avrei fatto decapitare immediatamente…

A Casanova dice:  - …solo poche parole, oserei dire tra amici. - Amici? Noi due, amici? O questa è nuova. Se uno mi si accosta con volto, con fare, con modi d’amico, sa che fo? Metto mano al pugnale…

Straordinario Fregoli che gela l’intervistatore d’anticipo: - Se lei si accinge a rivolgermi una domanda, se lei pretende di intervistarmi, le faccio notare che, per il momento, cioè finché io sarò Carlo V, non le risponderò in alcun modo. 


 

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