"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 5 ottobre 2003

 

 


Interviste impossibili  di Giorgio Manganelli

 

 

5.  Sei scrittori


L’Istat nostra commoventissima, che incespica e s’imbroglia sul costo del cespo d’insalata a Pogibonzi, non avrebbe però difficoltà a donarci tabelle hi-tech per farci notare mille cose sproporzionatamente esatte sugli intervistati impossibili del Manga: che, ad esempio, tra i dodici, gli italiani sono ben cinque; e che addirittura sei sono gli scrittori, anche se tutti invariabilmente bastardi.

Se infatti si tratta di scrittori pennivendoli, diciamo pure professionisti, sono incistati nel ghetto torvo e ambiguo della letteratura per l’infanzia (Fedro, Dickens, De Amicis). Sono quindi per statuto cinici e bugiardissimi: Dickens ad esempio è uno che “per farvi piangere vi prende a bambini morti in faccia. E ci riesce.” (Il vescovo e il ciarlatano, Quiritta 2001).

Se non pennivendoli, si tratta di scrittori per caso: il quale caso può essere o umano (Marco Polo) o arcano (Nostradamus). Nell’unico spirito in cui la scrittura nacque da protoromantica velleità narcisa - Casanova -, gli esiti furono, come si sa, logorroici e quasi sempre problematici. 

Dal campione, come si vede, si ricava, più che una composta garzantina, un lazzaretto rissoso.


 

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