"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4, aprile 2003


 


 

11. Don Giovanni non pensa

 

 

 

“Don Juan non medita, sua prerogativa non sono i pensieri ma l’esperienza del suo proprio vivere, determinata dalla mancanza di ogni scrupolo. A parole è obiettivamente inesprimibile, né lui stesso si esprimerebbe mai a parole. Chi l’ha presente non lo immagina come uno che elabora e forumal concetti, o che pronuncia le parole. “Deh vieni a consolar il pianto mio”. Pensiamo invece alla sua manifestazione musicale, alla sua ostinata sequenza in re minore “no no no no”, estremo rifiuto prima della scomparsa, o a quel suo la maggiore di straordinario fascino “Là ci darem la mano” con cui seduce Zerlina. Se volessimo rappresentarcelo non avremmo dinanzi agli occhi nemmeno la sua figura visiva – Kierkegaard, che non conosceva ancora i dischi, preferiva di molto ascoltare l’opera nel foyer…”

 

(W. HILDESHEIMER, Mozart).

 


 

            

  

 

 

 

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