"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4, aprile  2003

Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte e W. A. MozartFigure  

 


J. Lange, Mozart, 1789


 

13. La legge del successo

 

Del successo Mozart sapeva tutto, il che non voleva dire sapersi anche adeguare alla cosa. Ognuno ha la sua natura o, se si preferisce, il suo demone, tiranno che tira dove lui vuole. In ogni caso, ecco una lettera di Mozart scritta a 26 anni, nel dicembre del 1782, che pone, e risolve, una questione senza tempo: quella d’un giovane autore fuori delle mode, che non sopporta né Stockhausen né Sanremo:

 

“Per essere applauditi bisogna scrivere cose facili che le possa ricantare un vetturino, oppure così incomprensibili che piacciano proprio perché nessuna persona ragionevole può capirle.”

 

Mozart ha scritto tre nuovi concerti per pianoforte e crede di aver trovato l’aleph della faccenda:

“Questi concerti sono proprio una via di mezzo tra il troppo difficile e il troppo facile… In alcuni punti solo gli intenditori possono ricavarne diletto, ma io faccio in modo che anche i non intenditori restino contenti, pur senza sapere il perché.”

In quel “pur senza sapere il perché” il segreto.


 

         torna su

 

   torna a