"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4 aprile 2003

 


Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte & W. A. Mozart

 

I. Cunningham, Bed

 

 

9. Se non ci fossi stato io...

 


“Sebbene dotato di talenti superiori forse a quelli d’alcun altro compositore del mondo passato, presente e futuro, non avea mai potuto, in grazia delle cabale de’ suoi nemici, esercitare il divino suo genio in Vienna, e rimanea sconosciuto ed oscuro, a guisa di gemma preziosa che, sepolta nelle viscere della terra, nasconda il pregio brillante del suo splendore. Io non posso mai ricordarmi senza esultanza e compiacimento che la mia sola perseveranza e fermezza fu quella in gran parte a cui deve l’Europa e il mondo tutto le squisite vocali composizioni di questo ammirabile genio.”  (L. DA PONTE, Memorie).

Commenta il suo miglior biografo: 

“Riguardo a Mozart, Da Ponte intendeva dimostrare ciò di cui era fermamente convinto, cioè che senza il suo intervento la corte di Vienna non avrebbe forse mai offerto al compositore la possibilità di mettersi in luce con un’opera italiana”. Quest’opera fu Le nozze di Figaro e dal suo successo a Praga derivò la commissione del Don Giovanni e anche del Così fan tutte: “E’ una versione dei fatti che, se esagera qualche dettaglio, pure non è stata contraddetta nella sua sostanza dai documenti emersi più tardi” (A: LANAPOPPI, Lorenzo Da Ponte, Marsilio).

 


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