"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4 aprile 2003

Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte & W. A. Mozart

*°*

Da Ponte librettista di Mozart

 

di Tommaso Dell'Era

 


 

Variante sul volto di Mozart. 5


5. Le tre sorelle

 

Pochissime pagine su Mozart (anzi, Mozzart: se Galiani l’ha infranciosato, tu l’hai iperintedescato; gli altri lo impreziosivano di h, d, t); e anche lui ti ricorda una sol volta nelle lettere. Pochissime pagine, mentre ti dilunghi su Salieri e su Martini, un Martìn y Soler. Lasciamoli in pace.

«Io non posso mai ricordarmi senza esultanza e compiacimento che la mia sola perseveranza e fermezza fu quella in gran parte a cui deve l’Europa e il mondo tutto le squisite vocali composizioni di questo ammirabile genio.» Sbruffone? Non direi. Nell’estate ’89 l’imperatore, dissanguato dalla guerra contro i turchi, aveva decretato la chiusura dell’Opera italiana. A te «entrò nella testa l’ardito pensiero di fargli cangiare consiglio». E glielo facesti cangiare. Pochi mesi dopo fu rappresentato il Così.

I libretti. Tre piccoli capolavori, tre saldi legni nel procelloso oceano dell’opera. Destinati a essere piccoli capolavori.

Una trilogia d’amore. E tu eri maestro dell’amore.

La tua coscienza di poeta di teatro. Sapevi bene che il libretto, per sua stessa natura, ha una diversa prosodia: non rimette e strofette che il musicista, spinte o sponte, doveva tradurre in note; non versi per musica: versi di musica. Scene che non siano semplice ingresso dei nuovi personaggi; concertati che non siano confuso coro, ma intreccio di singole, vitali voci. Una tavola insomma, imbandita per la vorace fantasia del musicista.


 torna a  

 

                           torna su