"Il Compagno
segreto" - Lunario letterario. Numero 4
aprile 2003
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Don
Giovanni di
Lorenzo Da Ponte & W. A. Mozart
Yves
Klein
15.
Perché Mozart non ha ucciso Salieri?
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3
febbraio 1786: finalmente, dopo un po’ d’anni d’astinenza, Mozart
ha l’incarico di comporre la cosa che gli piaceva di più: un’opera!
Sarà
Der Schauspieldirektor (K 486;
in italiano “L’impresario
teatrale”). Si tratta di un’operina di un solo atto, un piccolo
“Singspiel”. Un Singspiel, come le operette e il musical, alterna
arie e recitazione, senza dunque “recitativi”, né “secchi” né
“obbligati”: un singspiel è il rutilante “Entführung
aus dem Serail” (“Il ratto
del serraglio”), quello che fece dire a Giuseppe II “troppe
note!” e a Mozart “Nessuna più del necessario”. Un altro sarà Il
flauto magico.
La
trama era stata suggerita dallo stesso imperatore: come farà un povero
impresario a scegliere tra due prime donne capaci di arie di
stratosferica bravura? Librettista: Gottlieb Stephanie, già autore del “Ratto
del serraglio”.
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Yves
Klein
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L’operina,
scritta in due settimane mentre Mozart era occupato soprattutto dalle Nozze di Figaro, venne presentata all’Orangerie della reggia di
Schönbrunn il 7 febbraio. Ed era seguita da un lavoro altrettanto breve
di Salieri, su libretto del celebre Casti (uno dei “nemici” di Da
Ponte), poeta di corte, intitolata “Prima
la musica e poi le parole”.
Suggestiva
la scena: l’imperatore e i suoi nobili ospiti godevano della sontuosa
colazione su un tavolo addobbato con “fiori, boccioli, frutti locali e
anche esotici” (cronaca della “Wiener
Zeitung” dell’8 febbraio 1786) al centro dell’Orangerie: infondo
a destra e a sinistra, erano montati due palchi: sul primo fu
rappresentato l’Impresario di Mozart, sul secondo la commedia di Salieri.
I
due furono davvero rivali?
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“Una
nutrita schiera di scrittori rosa,
strascico del dramma di Puskin Mozart
e Salieri del 1830 (scritto cinque anni dopo la morte del musicista
a Legnago) e del successivo melodramma di Rimskij-Korsakov (1898) ha
intessuto molte leggende e menzogne sul rapporto tra i due compositori,
fino al trionfo di Amadeus di Forman. Salieri fu un ottimo musicista, molto attento
alle mode e alle tecniche del tempo, stimato da tutti i maggiori
compositori (Gluck in testa) e protagonista della vita musicale europea
nel complesso passaggio tra barocco e romanticismo.”
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Yves
Klein
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Insomma:
“Non avrebbe avuto bisogno di
avvelenare Mozart: la posizione a corte e il suo successo gli avevano
assicurato l’assoluta tranquillità e lo avevano reso inattaccabile da
possibili rivali. Paradossalmente sarebbe stato possibile il contrario,
cioè che Mozart uccidesse l’odiato (E invidiato) Salieri il quale,
non dimentichiamo, ebbe molte manifestazioni di simpatia per il
musicista salisburghese e fu uno dei pochi presenti al suo misero
funerale.”
(E.
STINCHELLI, Mozart, Newton-
Compton).
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