Lei
senza lui
Matilde
Viscontini Dembowski apparteneva all'alta società milanese. Era sposata
a un ex-generale polacco della Grande Armée, più vecchio di lei di
vent’anni, uomo rude e, pare, violento. L'impossibile convivenza
col marito la spinse a chiedere
la separazione e rifugiarsi in Svizzera. Aveva allora
24 anni: i suoi due erano figli lontani,
in un collegio di Scolopi a Volterra.
A
Milano, la sua casa era frequentata da un gruppo di liberali e
patrioti, alcuni dei quali implicati nelle congiure e nei processi
del Ventuno. Tra i suoi amici più cari vi fu Ugo Foscolo, e sui
due, visto il risaputo priapismo del nostro, si è spettegolato. In
realtà, fu un’amicizia.
Le
scelte coraggiose di Matilde, le sue amicizie, lo stile delle sue
lettere, piene di ardore e talvolta di esaltazione,
ce ne restituiscono un'immagine fiera e ferma. In una lettera
al Foscolo si firma
romanticamente
"Matilde
Brunnadern", acqua di polla. Fu anche una donna infelice e
tenera: "ha potuto
conoscere le passioni, ma non ha perduto la purezza d'anima d'una
giovinetta" (Stendhal in
"Roma,
Napoli, Firenze").