"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 2, gennaio 2003 |
"L'Amore" di Stendhal - Figure "Le Donne" Angela Pietragrua (secondo tempo) |
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Anche se poi gli scappò di definirla una puttana esperta, nei ricordi della “Vita di Henry Brulard” Angela svetta: “Come fare un racconto un pochino ragionevole di tante follie? Di dove cominciare? Come rendere tutto ciò comprensibile? E già dimentico l’ortografia, come mi capita nei grandi impeti di passione, e tuttavia si tratta di cose successe trentasei anni fa… Se mi riduco a forme ragionevoli, sarei troppo ingiusto verso ciò che voglio narrare.”
Una versione colorita della rottura definitiva tra i due (15 ottobre 1814) l’ha lasciata l’amico Prosper Mérimée nel libricino “H.B.”. Stendhal sarebbe stato accompagnato da una cameriera della Pietragrua a spiarne da un buco di serratura gli amplessi con un nuovo amante. Ma forse non è vero niente. Se si leggono le lettere che la Pietragrua ha scritto a Stendhal, viene fuori sempre la stessa cosa: la decisione calma e definitiva di chiudere la faccenda. Finì così per volontà di lei una storia che attraversò 15 anni. Stendhal si ricordò della sua “Lady Simonetta” soprattutto per disegnare il portamento regale e l’animo profondo, pieno di grazia, eleganza e tenerezza, della duchessa Sanseverina de “La Certosa di Parma”.
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