Sono
ancora a metà, ma già irritata. Quando ho cominciato a leggerlo ero in
un treno gelido: gli occhi mi sbucavano appena dalla sciarpa e sfogliavo
le pagine tenendo ancora i guanti. Eppure non credo che sia stata
quell’oretta di frigorifero a condizionarmi. Già la frase “Vi sono
quattro differenti amori” mi innervosiva… Anche perché, ispirata
dalla bellissima anticipazione che c’era sul numero uno del
“compagno segreto” - la mitica “cristallizzazione”! - mi
aspettavo stupidamente moltissimo.
Non
so se lo finirò, o se, come consiglia il vostro “Novellino”,
inizierò a usarlo come un mazzo di tarocchi aprendolo a caso e leggendo
una mezza paginetta lì dove cade l’occhio … bel consiglio per una
pigra come me! Ho visto che, per ora, per me funziona già meglio così.
Di
una frase però sarò sempre debitrice a Stendhal, anche questa nella
prima pagina: lì dove dice che “mentre l’amore-passione ci travolge
contro tutti i nostri interessi, l’amore-capriccio sa sempre
adeguarvisi”.
Questa
cosa del rapporto tra l’amore e i propri interessi sarà per me una
buona luce. Mi dà in poche parole una buona spada per tagliare le
foreste di fronzoli di tanti discorsoni del cavolo che mi sono sentita
fare da maschietti molto bravi a fare i piazzisti di se stessi, a farmi
capire quanto sarei stata “stupida” a non concedermi alla loro
stratosferica intelligenza e al loro sublime buongusto, ma senza che
d’un millimetro si spostassero mai dai loro immarcescibili
“interessi”…