"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 9, dicembre 2004
Poesie di Marina Cvetaeva per Osip Mandel'stam
Io Vi battezzo nel terribil volo (2)
Cura e traduzioni di Fiornando Gabbrielli
Мне полюбить Вас не довелось,
А может быть — и не доведется!
Напрасен водоворот волос
Над темным профилем инородца,
И раздувающий ноздри нос,
И закурчавленные реснички,
И - вероломные по привычке -
Глаза разбойника и калмычки.
И шаг, замедленный у зеркал,
И смех, пронзительнее занозы,
И этот хищнический оскал
При виде золота или розы,
И разлетающийся бокал,
И упирающаяся в талью
Рука, играющая со сталью,
Рука, крестящаяся под шалью.
Так, — от безделья и для игры —
Мой стих меня с головою выдал!
Но Вы красавица и добры:
Как позолоченный древний идол
Вы принимаете все дары!
И все, что голубем Вам воркую —
Напрасно — тщетно — вотще и всуе,
Как все признанья и поцелуи!
Сентябрь 1915
Invaghirmi di voi? Non m’è successo,
E, può darsi, nemmeno m’accadrà!
Vano il vortice, dunque, dei capelli
Sull’oscuro profilo da straniero,
E il naso dalle tumide narici,
E le folte, ricciute sopracciglia,
E – traditori per consuetudine –
Quegli occhi da brigante e da calmucca.
E il passo, rallentato dagli specchi,
E il sorriso tagliente più che scheggia,
E quel rapace digrignar di denti
Alla vista dell’oro o d’una rosa,
E la coppa più in alto svolazzante,
E la mano appoggiata sul paranco
A giocar con l’acciaio, e intanto l'altra
A farsi benedir sotto il mio scialle.
Così, — per gioco, in un momento d’ozio —
Completamente mi tradì il mio verso!
Ma voi siete una bella pacioccona:
Come un antico idolo dorato
Accettate ogni offerta! E tutto ciò
Che, colomba, io vi tubo, lo prendete —
Inutilmente — invano — a vuoto e indarno,
Come tante dichiarazioni e baci!
Settembre 1915
Nell’inverno del ’15 i rapporti col poeta s’intensificano, intrecciandosi con quelli, calanti, con Sonja (anzi, a detta della sorella di Sonja, Marina porta avanti un terzo ‘amorazzo’, con un certo Tichon Cjurilin). Le due amiche vanno comunque a passare insieme la fine d’anno a Pietroburgo, dove s’incontrano, fra una serata letteraria e l’altra (esibizioni di Kuzmin, Esenin, ecc.), con Osip. Il 20 gennaio del ’16 tornano a Mosca. A fine gennaio è Osip che va a Mosca, e riparte il 5 febbraio, ma a fine mese è di nuovo a Mosca. Marina passa due giorni mandel’shtamiani (se letterari o no non è dato sapere), e quando torna da Sonja, in vicolo del Grano, seduta sul letto ci trova un’altra: “enorme, grassa, nera.”
Le cinque poesie che seguono, datate dal 12 febbraio al 30 marzo, sono tutte dedicate a Mandel’shtam.
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