NUMERO 6

Otto poesie d'amore di J. Donne

tradotte da C. Campo 

e P. Valduga

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NB: Per chi vuole subito sullo schermo la poesia di John Donne, basta cliccare qui:

http://stellar-one.com/poems/donne_john_-_the_good_morrow.html

 

 

 

 

Campo e Valduga traducono The Good-morrow

Si sa: ancora più che in altre lingue, traducendo versi dall’inglese all’italiano il primo problema  è la lunghezza. – Le dieci sillabe (dunque un  blank verse: un pentametro giambico, e cioè con accenti forti su tutte le sillabe pari) del secondo verso di “Buongiorno” quanto diventerebbero in una traduzione “letterale”? 

Did, till we lov'd? were we not wean'd till them?

Scegliamo quel verso perché è un caso, non  infrequente, in cui a dieci sillabe corrispondono dieci parole… In italiano,  lingua di bisillabi e trisillabi per lo più piani o sdruccioli, una traduzione da vocabolario ci offre il mostro di una riga – come chiamarla ancora “verso”?  – di almeno venti sillabe. Ma, se muore il verso, muore il senso: muore tutto.

Salvare il verso, dunque, è tutto. Tanto più che il blank verse di Marlowe, Shakespeare, Donne, ecc. nasce per geminazione dall’endecasillabo di Dante e  Petrarca, e dunque, se la scommessa della traduzione è poetica, non si può che  giocarla tra queste due forme: dieci sillabe inglesi per undici nostre (undici  sillabe è traduzione inesatta di endecasillabo, che in realtà, come il blank  verse, ha l’ultimo accento forte sulla decima sillaba: dopo di che può anche  non avere nulla, e sarà un endecasillabo tronco, come una o più sillabe purché  atone, e sarà allora piano, sdrucciolo, ecc.).

E dunque la lotta, per costipare in undici le sincopate dieci sillabe inglesi, con la cantabilissima lingua della “donzelletta che vien dalla campagna” è  inevitabile, acerrima, durissima: eroicamente disperata. – Nel  caso di quel verso, la Campo traduce il pentametro di Donne con 16 sillabe spartite su due versi: un endecasillabo e un emistichio di cinque, che va a iniziare un secondo endecasillabo... Valduga sta in 13, con cesura alla quinta: quindi un pentasillabo seguito da un ottonario:

CAMPO: prima di amare? Divezzati ancora

              non eravamo...

VALDUGA: prima di amarci. Svezzati non eravamo?

Si nota subito una differenza strategica tra le due:Valduga traduce verso per  verso e dunque rispetta la lunghezza delle stanze. Campo allunga le stanze, nel  caso del “Buongiorno, di un paio di versi l’una, e quindi ridistribuisce le  parole in uno spazio del tutto nuovo, che non è quello originario di Donne.

Dai tamburi al canto? 

Salvato il tempo del  verso, tutto da inventare è il gioco dei suoni. Il verso di Donne batte, un festoso tamburo rinascimentale, sul ritorno di D/T e di W

DiD, Till We lov'D? Were We noT Wean'D Till then?

Sia in Valduga che in Campo, il battito inesorabile del pentametro fa spazio essenzialmente al ritorno dei suoni della parola “AMARE/AMORE”.

CAMPO: 

chE fAcEMMO nOi / pRiMA di AMARE? DivezzAti AncORA / nOn  ERAvAMO...?

 

VALDUGA: 

...stAvAMO a fARE / pRiMA di AMARci. SvEzzAti nOn ERAvAMO?

 

Petrarcheschi, come si vede, fin nel DNA...

Come tradurre "And"?

L'attacco teatrale della seconda strofa (“And now good-morrow to our waking  soules”) lo sai ritrova nella Campo, che dunque conserva la congiunzione che fa da  “appoggiatura”, e traduce il verso con un endecasillabo sdrucciolo che però spacca il sintagma “waking soules” lasciando il sostantivo sul bordo finale del  verso e traducendo “waking” all'inizio del seguente: (E ora buongiorno alle nostre due anime / che si destano...). 

Valduga sacrifica – scelta, come tutte,  sanguinante - tutto l'attacco trionfante garantito dall' “And now...”, e  in cambio si guadagna il premio di quattro endecasillabi di fila, per di più con  le stesse rime alterne dell'originale. Chiuderà la strofa con due alessandrini (settenari doppi) perfetti, che tengono al centro un endecasillabo: il tutto  tenuto saldamente unito – ancor più che nell'originale – dalla ripetizione della stessa parola rima, anche se una volta al singolare e due al plurale  MONDI/MONDO.

Rime O Ritmi 

La traduzione può essere un ottimo esempio della solita tragedia: nella vita si deve   scegliere. Scegliere tra due necessità, sacrificandone sempre una, e non potendo mai sapere fino in fondo cosa sia davvero giusto e buono. Nel  caso nostro: meglio salvare il ritmo dell'endecasillabo costante, o il melos delle rime che tornano?

Quasi tutta la traduzione della Campo (un settenario nel penultimo verso della I strofa, di 13  il sesto verso della terza strofa, e alessandrino l'ultimo) è in endecasillabi, ma le rime sono scarse: una sola,  in realtà, alla fine, tra “muore” e “amore”, mentre nelle due strofe precedenti – una per strofa – c'è una parola rima: nella prima “bellezza”, nella seconda “nuove”.

Valduga usa misure diverse, con predominanza di endecasillabi e alessandrini, ma salva tutte le rime di Donne: una strofa fatta da una prima quartina  (...) in rima alterna e da una “coda” di tre versi legati dalla stessa rima.

 

 

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