"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 6 dicembre 2003

 

John Donne: otto poesie d'amore tradotte da Cristina Campo e Patrizia Valduga


 

 


8.  Congedo: a proibire il lamento

Esempio sublime di – le chiamava Musil in una delle pagine più belle di Pagine postume pubblicate in vita – “percezioni finissime”: le parole del saluto degli amanti siano leggere da quasi non sentirsi: come armonici d’arpa rimasti sospesi già quasi impercettibili nella stanza. - Whispers: parole-sussurri da sé a sé: come di saggi morenti che bisbigliano all’anima “Va!”… in un calando che stempera il dolore fino alla trasparenza, mentre la vita si fa morte inavvertitamente: per un morirsi mildly away: “dolcemente” (Valduga), “quietamente” Campo… 

Tutto ciò, una volta ancora, per quell’amore così fine – so much refin’d – che neppure gli amanti sanno cosa mai davvero sia (what it is); se non che, nella lontananza che abolisce i corpi, lascia corse libere come sono quelle d’una punta di compasso, che può solo disegnare cerchi attorno all’altra, che pare ferma, mentre è lei che quella corsa dispone.

 

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