"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 5, ottobre 2003

 


Interviste impossibili  di Giorgio Manganelli

 

 

 

 

6. Schiumanti cavalloni

 


 

"Taluno aveva già scuderie clandestine di cavalloni, altri sosteneva, sommessamente, che un bagnante bagnato, e ce ne sono, è legittima proprietà  dello stabilimento. E' probabile che i proprietari del mare avrebbero  rinunciato a considerarli ladruncoli di sale e sabbia, e avrebbero loro concesso il pagamento  di un riscatto, esborsabile a rate, previa concessione di un parente in garanzia". (Improvvisi per macchina da scrivere)

Quando Foscolo traduceva Sterne il cielo era ancora azzurro pallido, anzi aerino: parola incantevole, solleticante, capace di titillare qualsivoglia lettore, magari persino di rimescolarlo in quell'ordine sparso di simboli che è il suo corpo. Perché è così che agisce la parola più scaltra: sfugge alla catena del Genio Catalogatore, scarta l'aridità del Significato Univoco, per tornare infine a svelarci quella sorta di Balistica Discenditiva che è il processo di conoscenza: Caduta e conseguente Coazione a rinascere (ma sotto rinnovate terne cabalistiche, beninteso). In Sterne-Foscolo sopravviveva dunque l'aerino. Al mare –oggi- inutile più cercarlo: soltanto noiosissime bave di ghisa, che non si sa più bene quale sia il cielo, il mare, il catrame.

Certo, amarlo, il mare, è doveroso; così come ammirarne “le distese azzurre dentro le quali gli squali giocano a poker e bevono trealberi on the rocks” (Improvvisi per macchina da scrivere); e meravigliarsene pure, siccome Majakovskij che divora l'oceano sino all’Alaska.

Evitarlo, però; e senza esitazione alcuna. Del resto il Manguro è per natura stessa animale stracittadino: è fatto assoluto divieto di dargli cibo dalla gabbia, figuriamoci sconvolgergli l'habitat naturale!

Perché, dunque, mescolarsi a quelle folle che inacidiscono "nel buon mare inquinato” onesti propositi agostani?  Compiacersene semmai!,  soprattutto per questo essere “naturalmente liberale come l'imperatore Tito, mio modello e consigliere" che ci è genetico; compiacersi dell'aria "bassa, morbida d'acqua" e dei "bambini chiassosamente infelici", ma il monopetto frusto e dabbene, quello, toglierselo MAI!

La dichiarazione è irresolubile: "Detesto i bagni di mare; penso che colui che coniò l'espressione "bagni penali" sapeva quel che diceva."  (anche se poi, facendo esperimenti in India...). "A Goa si fanno i bagni; oh non che io abbia nemmeno in mente di queste stravaganze, come sarebbe fare un bagno di mare, so per sentito dire che i luoghi di mare sono rilassanti e sciocchi, comodi e spregevoli, e mi sento bisognevole di stoltezza." (Esperimento con l’India).

   


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