"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo  2003

"Racconti di Kafka - Figure  

Ebreo a Praga (e la smania del colletto bianco)


 

 

 

Le tre sorelle di Franz Kafka

 

“A onta della  sua sfarzosissima vita sociale, la minoranza tedesca, compàgine di benestanti sprovvista di un retroterra linguistico e senza proletariato, era un’isola nel mare slavo. Ma, in questo malfermo convitto di stirpi, ancor più insulare fu sempre la situazione del gruppo ebraico. Nel secolo scorso, mentre il popolo ceco compiva il suo risorgimento e Praga si rislavizzava per l’afflusso di gente dalle campagne, gli israeliti boemi e moravi, uscendo dal ghetto, in gran parte sceglievano la lingua e la cultura tedesca. L’ebreo ingermanito della città vtlavina viveva come nel vuoto. Estraneo ai tedeschi non meno che ai cechi, i quali, nel loro erompente nazionalismo, non facevano gran differenza tra lui e il tedesco. Si aggiunga poi che l’ebreo soleva essere ligio alla casa imperiale: oltre alla smania di portare il colletto bianco, c’era in lui l’ambizione di assurgere a Kammerzienrat, a Kaiserlicher Rat: e gli Absburgo lo proteggevano. Per tale ragione ai cechi sembrava un araldo della monarchia che osteggiavano. Non solo il pingue industriale, ma ogni impiegato di banca, ogni commesso viaggiatore, ogni Samsa, ogni bottegaio o mercante di razza israelitica finiva con l’apparire un pàn, un signore, un rincrescevole intruso.”

(A. M. RIPELLINO, Praga magica).


Un po’ di numeri.

Negli anni di Kafka, tra impero asburgico e repubblica ceca, i tedeschi di Praga sono circa 25.000, appena il cinque per cento della popolazione: proprietari di miniere, consiglieri di amministrazione, commercianti di luppolo, fabbricanti di zucchero, di tessuti, di carta, direttori di banca, funzionari delle varie amministrazioni. E’ insomma la classe dirigente, mentre un proletariato tedesco praticamente non esisteva. Questa minoranza possedeva due grandi teatri, una enorme sala di concerti, due istituti superiori, cinque licei, quattro istituti tecnici, due quotidiani che uscivano il mattino e la sera… negli anni in cui lievitano i nazionalismi, questo voleva dire vivere in una terra sempre più straniera. La gran maggioranza di questa marca tedesca in terra boema era costituita da ebrei, che dunque vivevano la condizione di una minoranza al quadrato: minoranza rispetto ai cechi, minoranza rispetto ai tedeschi…

Scrive Wagenbach nella sua bellissima biografia della giovinezza di Kafka: “Il padre di Kafka, preoccupato solo della prosperità del negozio, era un tipico rappresentante di questa specie”.

Così lo ritrae il figlio nella “Lettera al padre”:

“Poteva anche accadere che tu in certi argomenti non avessi un’opinione… per esempio potevi imprecare contro i cechi, contro i tedeschi, poi contro gli ebrei e non per un motivo particolare, ma in ogni senso…”

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