Il
negozio. In realtà, specialmente da bambino e finché si affacciava
sulla strada, avrebbe dovuto piacermi molto, così animato, e alla sera
brillava di luci, c’erano tante cose da vedere e da sentire, a volte
si dava una mano, si poteva fare bella figura, ma soprattutto ammirare
le tue grandi virtù di commerciante. (…) Era te che sentivo e vedevo
urlare, imprecare e infierire come mai, così pensavo, era accaduto al
mondo. E non ti limitavi agli insulti, ti comportavi da tiranno. Quando
ad esempio buttavi giù dal banco con una spinta merci che non volevi si
confondessero con altre (…). O il tuo solito ritornello rivolto a un
inserviente tubercolotico: “Ma non si decide mai a crepare quel cane
rognoso?”. Chiamavi i tuoi impiegati “nemici retribuiti”, e
infatti lo erano, ma ancor prima che lo diventassero tu mi sembravi il
loro “nemico retribuitore”.
F.
KAFKA,
Lettera al padre.